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Troppi, ancora, gli abusi e le pratiche scorrette e prezzi di mercato eccessivamente alti.

Tra qualche mese, a gennaio 2024, il servizio di maggior tutela, con percorsi differenti tra energia elettrica e gas, cesserà di esistere. Un appuntamento importante, di cui si parla ancora troppo poco: è questo uno dei temi principali emersi nell’ambito del convegno tenutosi oggi, organizzato da Federconsumatori in media partnership con Canale Energia, a cui hanno partecipato, oltre al Presidente Michele Carrus e al Responsabile Energia della Federconsumatori Fabrizio Ghidini, il Sottosegretario al MIMIT Massimo Bitonci, l’Ing. Massimo Ricci – Responsabile Direzione mercati per energia elettrica, l’Avv. Elisabetta Freni – Responsabile Direzione trasporti, energia e ambiente di AGCM, il Dott. Giordano Colarullo – Direttore generale Utilitalia, l’On. Vinicio Peluffo – X Commissione Camera dei Deputati, la Dott.ssa Maria Giuseppina Carella – Direttore Affari Legali e Istituzionali Acquirente Unico; ha moderato il convegno Agnese Cecchini – Direttore Responsabile di Canale Energia.

Tutti hanno condiviso la necessità di maggiore informazione e formazione, da un lato, e di maggiore regolamentazione, dall’altro. In particolare, Federconsumatori si batte da anni affinché il mercato libero, sia dell’energia elettrica che del gas, diventi realmente un mercato concorrenziale, basato su regole di trasparenza e correttezza che ancora facciamo fatica a scorgere: abusi, scorrettezze, clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, disdette e modifiche unilaterali dei contratti sono solo alcuni dei problemi che i cittadini riscontrano sul mercato libero.

A questo si aggiungono le pratiche aggressive, ai limiti della molestia, messe in atto dalle agenzie di telemarketing, che fanno leva proprio sulla scarsa informazione dei cittadini sul tema del passaggio al mercato libero e sul rincaro dei prezzi di energia e gas, per indurli, quasi costringerli a scelte affrettate e premature. Per questa ragione riteniamo indispensabile che sia avviata il prima possibile da Arera, superando i ritardi già accumulati, la prevista campagna di comunicazione attraverso le associazioni dei consumatori, che possono contribuire a renderla davvero efficace e capillare.

L’obbligo di scegliere un fornitore sul mercato libero, infatti, arriva in un contesto di alta inflazione nel quale ancora pesano le turbolenze dei prezzi, che dal 2021/2022 non si sono placate. Il passaggio al mercato libero dell’energia va affrontato come una sfida riformatrice in un ambito che ne avrebbe davvero bisogno, a partire proprio dall’istituzione di un albo dei venditori seri e affidabili, da nuovi sistemi di regolazione del prezzo, dalla trasparenza della bolletta e dal rafforzamento delle tutele per i consumatori, soprattutto quelli più fragili. Il mercato, infatti, di per sé non è per nulla concorrenziale e, sul fronte dei prezzi, il mercato tutelato risulta in molti casi più vantaggioso di quello libero.

Chiediamo, infine, che venga istituito un Osservatorio partecipato dalle Associazioni dei Consumatori riconosciute e dalle rappresentanze delle aziende del settore, che effettui un monitoraggio oggettivo e condiviso sugli effetti concreti dei provvedimenti adottati al fine, se necessario, di correggere e riorientarne celermente i processi, avendo come parametri la maggiore concorrenzialità delle offerte tra le aziende e i vantaggi complessivi in termini di risparmio economico per i consumatori e di innovazione e qualità dei servizi.