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Il Governo non abbandoni i cittadini e adotti provvedimenti immediati.

L’Arera ha illustrato oggi gli aggiornamenti in materia di condizioni economiche per l’energia elettrica per il trimestre ottobre – dicembre 2024.

Nel dettaglio, nell’ultimo trimestre del 2024 aumenterà dell’8,8% la bolletta elettrica per i clienti vulnerabili serviti in Maggior Tutela (circa 3,4 mln di clienti). Tradotto in cifre, la spesa per l’utente tipo vulnerabile in Maggior Tutela nel 2024 sarà di circa 498 euro, in calo del 27,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno 2023.

Dopo le dichiarazioni rilasciate stamattina dal il Presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, ci si aspettava un aumento, ma il fatto che non superi “la doppia cifra” è una magra consolazione per i cittadini!

Il dato appare ancor più grave se visto in prospettiva: il costo dell’energia elettrica (con riferimento alla materia prima), infatti, rispetto al precedente trimestre è cresciuto di circa il 20%. Medesimo discorso vale per il gas, che in pochi mesi è aumentato del 30%.

Le ripercussioni sono pesanti per le famiglie, specialmente visto che l’inverno è alle porte. In questa situazione è un grave errore continuare a trascurare, per non dire abbandonare, il tema dell’energia, che invece è e dovrebbe continuare ad essere uno dei nodi centrali della politica economica del nostro Paese.

Non solo le tariffe aumentano per i clienti vulnerabili che hanno deciso di rimanere sul mercato tutelato, ma sul mercato libero le cose non vanno certamente meglio.

Dopo aver deciso e attuato a tutti i costi la fine del mercato tutelato, infatti, è ora di prendere atto del fatto che il mercato libero non funziona come dovrebbe e non esiste una vera concorrenza sui prezzi. Le richieste di riforma dei meccanismi di tutela avanzate dalle Associazioni dei Consumatori rimangono inascoltate. 

Di fronte ad aumenti di questo genere e agli sviluppi fallimentari registrati sul mercato libero è indispensabile che il Governo intervenga prontamente, attuando i provvedimenti che chiediamo da tempo, in particolare la promessa e mai realizzata riforma delle accise e degli oneri di sistema su beni energetici e carburanti, nonché la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica.