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Da tempo Federconsumatori è impegnata nella tutela dei cittadini che hanno riscontrato criticità nella riscossione di buoni fruttiferi postali.

La novità, questa volta, riguarda i buoni postali della serie “Q/P” collocati da Poste Italiane spa per i quali Poste, al termine dei trenta anni di vita dell’investimento riconosce al risparmiatore un importo pari alla metà di quanto promesso.

I buoni in questione sono emessi dopo il 1° luglio 1986 su moduli di precedenti serie per i quali Poste, in sede di sottoscrizione dell’investimento, ha omesso di modificare il modulo nella parte in cui riconosce i rendimenti per il periodo dal 21° al 30° anno. La sola modifica svolta attiene, infatti, ai rendimenti riferiti al primo ventennio: il modulo non riguarda l’ultimo decennio.

Nel febbraio 2022 la prima sezione civile della Corte di Cassazione ha avuto modo di esprimersi con quattro ordinanze aderendo alla tesi difensiva sostenuta da Poste, affermando che l’errore fosse una “mera imperfezione”.

Due di queste quattro decisioni, oggetto di non poche perplessità secondo la successiva giurisprudenza di merito ed anche arbitrale, sono state impugnate avanti la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Alcuni giorni fa la cancelleria della Corte di Strasburgo ha trasmesso una missiva con la quale dichiara al legale di Federconsumatori di aver portato all’esame della Corte i ricorsi presentati avverso le due ordinanze rese dalla Corte di Cassazione (nn. 4748 e 4751/2022).

La Corte verrà informata anche delle decisioni successive rese dalle autorità nazionali che, in contrasto con il contenuto delle decisioni impugnate, hanno continuato a confermare la tesi conforme alla tutela del risparmio e dei risparmiatori.

Un passo estremamente importante: i ricorsi hanno superato il vaglio di ammissibilità della Corte. Non resta che attendere gli sviluppi del procedimento e la risposta dello Stato italiano, chiamato a depositare le proprie osservazioni sul punto, risposta che dovrà necessariamente valutare la condotta di Poste realizzata nei confronti della fascia di risparmiatori più deboli, collegati ad un investimento garantito proprio dallo Stato.

Invitiamo, intanto, tutti i cittadini interessati da problemi relativi ai buoni fruttiferi postali a rivolgersi alle sedi della Federconsumatori, presenti in tutta Italia, per ricevere assistenza ed ottenere il giusto riconoscimento.